Nel Salento vi è un immenso patrimonio artistico, naturale ed ambientale. Le antiche masserie fortificate, vere e proprie fortezze, i muretti a secco, boschi e pinete cariche di profumi mediterranei, uliveti secolari, distese carsiche che in primavera emanano indescrivibili profumi della macchia mediterranea con la sua vegetazione costituita da arbusti e fiori meravigliosi.
Questa penisola, bagnata dal mare Adriatico e dallo Jonio, rappresenta la punta estrema dell'Italia ed il suo territorio pianeggiante è appena increspato dalla parte terminale della Murgia Sud Orientale e dalle basse ondulazioni delle Serre Salentine. Il suolo è di natura calcarea ed il clima mediterraneo è caratterizzato da un prevalere costante di piogge in autunno accompagnate da un lungo e siccitoso periodo primaverile ed estivo..
In prevalenza il Salento è ricoperto da un manto vegetale boschivo e a macchia mediterranea ed è caratterizzato dalla diffusione delle sclerofille ed in particolare da due specie di querce sempreverdi: il leccio e la quercia spinosa. Il leccio costituiva delle imponenti distese boschive con alberi che raggiungevano gli 8 - 10 metri di altezza.
Nelle zone rocciose ed aride la vegetazione è meno rigogliosa ed è costituita da formazioni macchiose di fitti e contorti arbusti e da una copertura vegetale povera con radi cespugli di piante dalle piccole foglie o spinescenti (microfille). I lecceti, tuttavia, costituiscono il cosiddetto "ambiente climax", la massima espressione vegetale conseguita dall'ambiente caratterizzato da un clima spiccatamente mediterraneo.
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Dalle alture delle Murge si possono osservare interminabili distese, avvallamenti e piccole doline dove si raccoglie la fertilissima terra rossa. Scendendo sempre più a sud, chiazze di graminacee seguono il territorio carsico che presenta aspre scarpate solcate da profonde incisioni denominate gravine che, verso il mare, presentano anfratti più dolci con fondo piatto e largo. Tale fenomeno, di grande valore naturalistico e paesaggistico, è stato causato, nel corso di millenni, dai diversi corsi d'acqua che confluivano nel mare. Le gravine, silenziose e suggestive, intrise di una bellezza selvaggia racchiudono tesori della terra, della natura e della cultura: dalle tantissime caverne abitate dagli uomini primitivi, alle cripte ed alle chiese rupestri. In questo habitat si riproducono uccelli rari come il gufo reale e biancone, il piccione selvatico, il passero solitario, la monachella, la rondine montana, il corvo imperiale. L'acqua che si deposita sul fondo delle gravine rappresenta invece l'elemento essenziale per specie molto rare come l'ululone dal ventre giallo, i tritoni, le raganelle ed i granchi di fiume.
La vegetazione Salentina del versante Jonico è alquanto differente da quella dell'Adriatico, il Salento infatti estese e fitte pinete contraddistinguono gli arenili sabbiosi del Golfo di Taranto e dell'arco jonico e si protendono a ridosso delle fasce più basse delle gravine, mentre invece sull'Adriatico stupendamente si erge la falesia marina ricca di grotte e anfratti che un tempo ospitava la foca monaca. La vasta pineta a pino d'Aleppo che si estende per oltre 30 Km. lungo la marina di Taranto risulta essere una delle più importanti formazioni di questo tipo in tutta Italia. Detti pini sono insediati su un articolato sistema di dune, alcune delle quali superano i 15 mt. d'altezza. Il sottobosco è costituito da vegetazione alofila e pioniera; trovasi lo sparto pungente, la rughetta di mare, la gramigna della spiaggia, il ginepro, il lentisco, la filliera e il rosmarino.
Il versante adriatico, anche se povero di boschi, offre gioielli naturalistici di indiscussa bellezza: le dune costiere di ginepro di Torre Canne, le zone umide di Torre Guaceto e Punta della Contessa, i boschetti di sughera di Santa Teresa e il lecceto di Cerano dove si può ammirare la quercia Virgiliana e la quercia di Dalechamp..
La zona umida di Torre Guaceto costituisce un nucleo paesaggistico e naturalistico unico nel suo insieme dove ecosistemi diversi ed eterogenei convivono ospitando presenze faunistiche e floristiche molto importanti. In queste zone paludose e negli stagni costieri in prossimità delle dune sabbiose, si adagiano convivendo diverse specie acquatiche quali i tuffetti, gallinelle d'acqua, tarabusini, porciglioni, cannaiole, canareccioni ed il rarissimo farapaglie castagnolo
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Ambiente Naturale del Salento - Puglia .
Il Salento presenta ancora tanti altri elementi naturalistici affascinanti e sorprendenti: corsi d'acqua come l'Idume, il Giammatteo, l'Idro e paludi e stagni costieri come le Cesine, gli Alimini ed Ugento. Antiche foreste di querce ad Oria, a Lecce e a Gallipoli delle quali, purtroppo, oggi rimane ben poca cosa ed il boschetto di Tricase costituito da pochi esemplari di quercia Vallonea, specie in via di estinzione, patrimonio naturalistico di grande valenza storico-scientifica. Le attuali zone umide rappresentano oggi solo una piccola testimonianza delle vaste aree palustri che un tempo esistevano lungo i litorali sabbiosi del Salento. Le Cesine assumono una importante valenza dal punto di vista storico-ambientale, talché sono state dichiarate Zona Umida di valore Internazionale dalla Commissione di Ramsar. Nei periodi di passo invernale nelle Cesine sostano migliaia di uccelli quali le folaghe, i germani reali, le alzavole, i fischioni, i codoni, i tuffetti, gli svassi e i moriglioni, i fistioni turchi, le morette tabaccate e grigie e le volpache.
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