Altro sito importantissimo sotto il profilo botanico e naturalistico è rappresentato dal Bosco di "Rauccio" con la zona umida circostante denominata "Specchia di Milogna" ed il comprensorio del fiume Idume. Detto sito che si snoda lungo la fascia costiera adriatica assume un grande valore storico-scientifico. In queste aree sono presenti specie botaniche di elevatissimo valore scientifico quali la rarissima Periploca graeca, la rara Ipomaea sagittata, le stupende orchidee di palude (orchis palustris) e l'Ophirys candica.
Degna di nota è la "Palude del Capitano" nel comune di Nardò che presenta specie rarissime come il sarcopoterium spinosum e cenosi vegetali particolari dominate dalla salicornia. Presenta inoltre numerose doline di origine carsica formate da sprofondamenti di grotte preesistenti ricche di acqua salmastra perché in diretta comunicazione con il mare.
Bellissime le dune di sabbia di Frassanito ricoperte di arbusti di ginepro modellati dai venti e da intricati grovigli di caprifoglio mediterraneo e di smilace!
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Da Otranto a Santa Maria di Leuca ammiriamo una delle più belle fasce costiere d'Italia. Costa falesia, alta e rocciosa, ricca di grotte, anfratti e spiaggette. Il Salento, oltre le bellezze naturali e paesaggistiche è ricco di preziosissime specie vegetali, tipiche anche della penisola Balcanica che sono di grande valore fitogeografico.
La provincia di Lecce, insinuata tra due mari, lo Jonio e l'Adriatico si stende su un profilo costiero do oltre 200 Km.La costa salentina conserva ancora, nei grandi e piccoli stagni costieri , un ambiente ideale per la fauna acquatica e soprattutto per gli uccelli migratori. Ad esempio la grande zona delle "Cesine" a nord di Otranto, dal 1977 è zona umida di importanza internazionale (620 ha); l'anno successivo (1978) venne dichiarata Oasi di protezione e, infine, nel 1980 riserva naturale di ripopolamento animale. Di proprietà dell'Ente Regionale Sviluppo Agricolo Pugliese e di alcuni privati, è dal 1979 affidata in gestione al WWF, sulla base di un accordo con il già nominato ente. In questo stesso anno, inoltre, la valorizzazione naturalistica dell'area trovò un ulteriore incentivo con l'apposizione del divieto di caccia.
Le Cesine costituisce senza dubbio la più importante zona umida del Salento, territorio, questo, dalla vegetazione oramai degradata a seguito delle estese opere di bonifica e del conseguente intensivo sfruttamento agricolo.
Residuo delle antiche paludi litoranee brindisine, l'area in esame comprende due stagni retrodunali, Salapi e Pantano Grande rispettivamente, alimentati in prevalenza da acque meteoriche e da falde sotterranee che si insinuano nel tavolato calcareo. .
La palude del Pantano Grande è, in particolare, alimentata da un canale di acqua dolce che entra in corrispondenza del margine settentrionale della riserva.
I due stagni sono delimitati dal mare da una duna lunga circa sei chilometri, rimasta completamente allo stato naturale. Un ulteriore zona salentina di importanza rilevante e' la fascia costiera compresa fra Torre San Giovanni e la punta del Macalone ospita una della zone umide piu' preziose della Penisola Salentina...
Gli invasi paludosi di Ugento, pur alterati profondamente nei loro originari equilibri da massicce opere di bonifica e da una crescente pressione antropica, conservano un'interessante flora palustre tipica di habitat salmastri.
La specie dominante e' la cannuccia di palude insieme alla carice spondicola, il falasco, la lisca marittima. Le sponde sono popolate di giuncheti.
In primavera notevole e' la fioritura primaverile dell' orchidea acquatica, dalle ricche inflorescenze porporine. .
Un cenno particolare merita la Pineta di Ugento, detta anche Roccacapozza, che ha un'età di quasi tre secoli ed e' ormai naturalizzata; il pino d'Aleppo, cioe', si riproduce spontaneamente.
I bacini, la pineta, la macchia e la duna costiera del litorale di Ugento costituiscono un complesso ecologico di grande interesse faunistico: lungo i canali non sara' difficile osservare la gallinella d'acqua, mentre la folaga predilige gli specchi d'acqua piu' ampi, insieme agli aironi bianchi e cenerini, al germano reale, il mestolone, il fischione e l'alzavola, il cigno reale.Gli habitat che caratterizzano queste aree sono piuttosto diversificati, comprendendo terreni paludosi, zone boschive, pozze d'acqua dolce e dune sabbiose, il Salento, la parte più affascinante della Puglia, tra paesini caratteristici e bellissime spiagge.
Come conseguenza, anche la vegetazione è assai diversificata. La macchia mediterranea domina un po' ovunque e sulla duna litoranea questa compatta massa vegetale riveste un ruolo di primaria importanza come barriera contro i venti marini ricchi di salsedine, proteggendo le coltivazioni agricole dell'entroterra.
Diverse le specie arboree qui presenti, soprattutto come risultato di opere di rimboschimento compiute dal Servizio Forestale. Fra le 320 specie vegetali qui presenti, numerose delle quali rare e localizzate, si ricordano alcune orchidacee, come l'ofride di Bertoloni (Ophrys Bertolonii) e l'ofride dei Fuchi (Ophrys fuciflora).
Nelle zone palustri dominano i canneti.
I due laghi di Salapi e del Pantano Grande oltre a molti altri che non mensioniamo, sono situati in una posizione geografica strategica per la sosta dei moltissimi uccelli acquatici che seguono la rotta migratoria della costa adriatica. Più di 10.000 individui sono stati contati nell'area della riserva, con diverse specie di uccelli migratori e svernanti come i falchi pescatori o specie rare come la cicogna nera. Diversi anfibi e rettili, tra cui il colubro leopardino (Elaphe situla) popolano le acque e le coste delle paludi, assieme ad una considerevole fauna ittica.
Altre zone di grande importanza naturalistica in Provincia di Lecce, sono:
•Isola grande
•Palude del Capitano
•Portoselvaggio
•Montagna Spaccata
•Gallipoli - Punta Pizzo
•Bacini di Ugento
•Grotte di Leuca
•Boschi di Tricase
•Grotta Zinzulusa
•Serra di Poggiardo
•Serra di Porto Badisco
•Dolmen/Menhir di Giurdignano
•Masso della Vecchia
•Laghi Alimini
•Masseria Cesine
•Bacino dell'Idume
Problemi ambientali
Fra le opere di intervento sul paesaggio si ricordano le già menzionate attività di rimboschimento, volte essenzialmente al consolidamento della duna litoranea ed alla protezione dell'intero territorio dai processi erosivi.
La fascia costiera leccese mostra paesaggi diversi a seconda delle caratteristiche geologiche e morfologiche, nonché della loro evoluzione paleogeografica. Nel suo insieme essa risulta assai frastagliata tanto da poter individuare delle unità fisiografiche principali, delimitate da promontori o capi successivi e quelle secondarie, delimitate da spuntoni rocciosi successivi più o meno protesi verso il mare..
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